Commercio online in sicurezza: 17 settembre ore 20.00
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«COMMERCIO ONLINE IN SICUREZZA»
L’incontro informativo moderato da Nicola Aggogeri, presidente giovani Confesercenti della Lombardia Orientale, si è tenuto martedì 17 settembre alla sede di Confesercenti di via E.Salgari, a Brescia.
Il dilagare delle piattaforme di e-commerce rappresenta un orizzonte pieno di opportunità ma, al contempo, pone il cliente e il venditore di fronte a rischi importanti e delicati. Basti pensare che nell’arco del 2023 nel Bresciano sono state presentate in media 20 denunce al giorno legate a truffe subìte. Confesercenti ha quindi deciso di proporre ai suoi associati un incontro focalizzato sulla tematica della sicurezza del commercio online, invitando a parlare esperti in materia e chiamando a testimoniare un commerciante bresciano che ha subito in prima persona una truffa.
A fare gli onori di casa ci ha pensato la presidente Confesercenti, Barbara Quaresmini, la quale ha sottolineato come «nel processo di digitalizzazione in corso riammodernare ed evolvere le nostre attività sia in termini di consapevolezza sia di formazione risulti essenziale: Confesercenti intende mettere un faro su questi temi, proponendo incontri finalizzati a fornire gli strumenti necessari a proteggersi e a migliorare la capacità di stare sul mercato».
Di trucchi per ingannare gli utenti delle piattaforme online ce ne sono a bizzeffe. «Complice anche il costante evolversi dell’ingegneria sociale – ha spiegato l’ingegnere informatico forense Michele Vitiello -, vengono continuamente affinate nuove tecniche di attacco cyber per mezzo di manipolazioni psicologiche: in questo modo le persone vengono ingannate e chi sta dall’altra parte dello schermo riesce ad avere accesso a informazioni sensibili o a indurre comportamenti indesiderati». Una nemica fatale, in casi come questi, è rappresentata dalla fretta. «Le cose fatte velocemente e, magari, in preda all’ansia sono deleterie quando si parla di truffe online – ha aggiunto Vitiello -. Un consiglio che mi sento di dare è, per esempio, di soffermarsi, drizzare le antenne e valutare bene caso per caso: non abbiate paura a fidarvi delle vostre sensazioni e, piuttosto, andate a fondo». Dal phishing, un genere di truffa telematica che ha l’obiettivo di rubare le informazioni e i dati personali dell’utente, alle frodi nei pagamenti compiute tramite carte di credito rubate, l’inganno è purtroppo sempre dietro l’angolo. Un altro punto sensibile è il cellulare. «Dentro allo smartphone abbiamo tutta la nostra vita, inclusa l’app della banca – ha spiegato Vitiello – e se questo non è sicuro tutto diventa insicuro, quindi usate precauzioni come il pin o l’impronta digitale e quando lo utilizziamo, specie in pubblico, facciamolo con la massima riservatezza, avendo cura di non essere osservati».
Chi ha un e-commerce, poi, eviti assolutamente di consegnare la merce prima che il pagamento sia stato effettuato e sia ben evidente sul conto corrente bancario: fino alle 17.29 del giorno stesso in cui viene fatto il bonifico, quest’ultimo può infatti essere annullato.
Affidarsi a sistemi noti per la loro sicurezza è indubbiamente un’altra mossa furba: «Paypal è uno di quelli più evoluti – ha commentato Vitiello – ma, come ogni sistema, non ha una garanzia del 100%». Potrebbe essere una soluzione sottoscrivere un’assicurazione sulle transazioni. Maurizio Abrami, titolare del negozio di penne stilografiche e da collezione «Lazzaroni – Gioielli per scrivere di Brescia» di corso Palestro l’ha fatto suo malgrado troppo tardi, dopo essere stato vittima di una truffa che nel 2023 gli ha visto spillati quasi 10mila euro dal conto Paypal che lui stesso ha dovuto rifondere. «I primi tre ordini sono arrivati a distanza di pochissimo tempo l’uno dall’altro, cosa insolita per me e l’e – commerce che gestisco da ormai 12 anni – ha raccontato -, così come non era consueta la loro provenienza, dato che arrivavano dall’Asia». Ad ogni modo gli ordini, in definitiva una decina da circa mille euro l’uno, gli vengono pagati: le transazioni risultano sul conto del commerciante. Che, quindi, spedisce la merce. Pochi giorni dopo, però, le transazioni vengono contestate. E qui si consuma la truffa: i fondi vengono stornati dal conto corrente Paypal di Abrami, che va in negativo e viene bloccato. Il commerciante si vede quindi costretto a collegare il proprio personale e nel giro di alcuni mesi recupera i 10mila euro. Cosa ho imparato da questa esperienza? «A controllare che ci sia la spunta del pagamento idoneo su Paypal – ha spiegato – e a sottoscrivere una assicurazione sulle transazioni».
Secondo l’avvocato Daniele Loglio dello studio legale Pulitanò-Zanchetti di Milano «mentre nel commercio 30 anni fa sembrava impensabile che una persona comprasse una maglietta senza nemmeno averla provata, oggi la realtà, anche quella commerciale, si muove sempre più nel mondo virtuale». La cattiva notizia è che «oggigiorno il diritto penale è ancora fallimentare rispetto a queste tematiche» ha detto Logli. Spetta quindi al commerciante, all’imprenditore, «tenersi costantemente aggiornato su possibili rischi attraverso la formazione». Questo alla luce del fatto che «o si fa quel balzo nel mondo virtuale o, alla lunga, si muore».
SLIDES DELL’INCONTRO