Codice a barre: dal 2027 andrà in pensione
Leggi maggiori dettagli!
Leggi maggiori dettagli!
50 anni fa, il 26 giugno 1974, il codice a barre passava per la prima volta dalla cassa di un supermercato, in Ohio. Da allora, il codice a barre è stato adottato da retailer e produttori come metodo universale per identificare i prodotti di largo consumo e attualmente è presente sulle confezioni di oltre 1 miliardo di referenze e viene scansionato miliardi di volte ogni giorno.
Oggi, nel cinquantesimo anniversario, 22 aziende leader mondiali del largo consumo firmano una dichiarazione congiunta per chiedere che retailer e produttori adottino, entro dicembre 2027, i codici 2D di nuova generazione: i QR code standard GS1.
L’iniziativa, denominata ‘Sunrise 2027’, dà quindi il via ad una seconda rivoluzione del codice a barre: ossia la transizione globale ai QR code standard GS1, che possono contenere una grande quantità di informazioni sui prodotti e renderle facilmente accessibili tramite smartphone, abilitando una vasta gamma di potenzialità che rivoluzioneranno completamente l’esperienza dei consumatori.
Le differenze tra i due codici
A differenza dei codici a barre tradizionali, i QR code standard GS1 possono collegare i consumatori a una vasta quantità di informazioni sui prodotti, come istruzioni per l’uso e il riciclo, indicazioni sulla sicurezza, informazioni nutrizionali e certificazioni. Grazie alla facilità di accesso alle informazioni tramite smartphone, i QR code standard GS1 aprono una serie di nuove possibilità, come fornire tutte le informazioni di cui i consumatori hanno bisogno e che desiderano, migliorare la tracciabilità e promuovere l’efficienza attraverso la catena di fornitura, consentendo allo stesso tempo la scansione alla cassa.
Le opportunità
In particolare, i QR code standard GS1 permettono di offrire tre diverse opportunità:
L’obiettivo è l’adozione dei QR code standard GS1 entro la fine del 2027 a livello globale. Per far ciò, le aziende dovranno valutare tecnologia e processi interni per sfruttare al massimo le potenzialità dei nuovi codici, e aggiungere informazioni più dettagliate sul prodotto nei codici QR, anche in modo graduale per consentire di pianificare le modifiche secondo i propri ritmi. Sarà altresì necessario uno sforzo coordinato tra produttori e distributori: i produttori dovranno iniziare a implementare i QR code standard GS1 sulle confezioni dei loro prodotti, mentre i retailer dovranno assicurarsi che gli scanner delle casse nei loro punti vendita siano attrezzati per leggere questi codici di nuova generazione.
E il cambiamento è già in corso con la sperimentazione della nuova tecnologia in 48 paesi del mondo, che rappresentano l’88% del Pil mondiale.