Consumi: Confesercenti, boom di spesa dei turisti stranieri, nel 2023 ‘conto’ da oltre 1,6 miliardi
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Cultura, natura e… buona tavola. Anche nel bresciano la il turismo estero continua spingere i consumi. Un andamento positivo che rispecchia quanto si sta registrando anche a livello nazionale. Nell’anno da poco concluso, gli oltre 65 milioni di stranieri che hanno visitato il nostro Paese hanno speso in media oltre 212 euro a persona in colazioni, pranzi, cene e aperitivi, per un totale di oltre 13,8 miliardi di euro, l’ammontare più alto dal 2019. A stimarlo è Fiepet, l’associazione dei pubblici esercizi aderenti a Confesercenti, sulla base di elaborazioni su dati del CER e del Centro Studi Turistici di Firenze.
A trainare è l’aumento delle presenze estere, che lo scorso anno hanno segnato una crescita del +13,7%, attestandosi in valori assoluti oltre i 228,5 milioni, più dell’ultimo anno prima della pandemia. Una massa di vacanzieri che ha mostrato di apprezzare il nostro Paese non solo per le città e i borghi d’arte o le spiagge e le campagne, ma anche per lo stile di vita, cucina in primis: la spesa al bar e ristorante costituisce infatti il 33% dei consumi complessivi dei viaggiatori stranieri in Italia, che nel 2023 dovrebbero aver toccato quota 42 miliardi di euro, con un incremento del +7,8% rispetto al 2022. Una crescita che porta la spesa dei turisti stranieri al 4% di quella complessiva sul territorio, recuperando interamente i livelli pre-Covid.
Quella nei pubblici esercizi è la seconda voce di spesa in assoluto dei visitatori esteri in Italia, subito dopo l’alloggio, che ne assorbe il 36% per un totale di oltre 15,1 miliardi di euro. Seguono i trasporti (11%, o 4,6 miliardi), ma anche lo shopping nei nostri negozi, cui i turisti hanno destinato circa 4,2 miliardi, il 10% del totale. Circa il 6% – poco più di 2,5 miliardi – è andato invece ad attività ricreative e culturali, mentre quasi 1,7 miliardi sono stati assorbiti dalla spesa per altre attività e servizi.
Quanto al Bresciano la spesa stimata in consumi riferita al 2023 è di 1,6 miliardi di euro, di cui 601,81 milioni per alloggi; 551,66 milioni per ristorazione/pubblici esercizi; 183,89 milioni per trasporti (difficilmente accreditabile come ricaduta sul solo territorio provinciale); 167,17 milioni per lo shopping; 100,3 milioni per cultura e attività ricreative e 66,87 milioni in altre spese.
Numeri di un certo spessore, che equivalgono a una boccata di ossigeno per il tessuto commerciale e turistico della nostra provincia. «I viaggiatori stranieri spendono un euro su tre in un pubblico esercizio – osserva la presidente di Confesercenti della Lombardia Orientale Barbara Quaresmini -. Una preferenza che ha permesso, nelle mete turistiche, di compensare in parte il rallentamento della domanda italiana e l’aumento dei costi di attività. E che conferma il ruolo fondamentale che i nostri bar, ristoranti, pizzerie e pub svolgono nel nostro turismo».
«Il sistema dei pubblici esercizi italiani, e di riflesso anche bresciani, ha caratteristiche uniche al mondo – afferma Emilio Zanola, presidente Fiepet (Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici) per Confesercenti della Lombardia Orientale -. Parliamo di realtà spesso legate alla cucina tradizionale locale, che generano una varietà di offerta sul territorio unica spinta negli ultimi anni anche dall’aumento di dehors e tavoli all’aperto: un ampliamento avvenuto per ragioni di sicurezza pubblica con la pandemia, ma che è diventato una delle modalità di consumo più gradite. Turisti e non scelgono i tavoli all’esterno anche perché permettono di godersi la bellezza delle nostre strade e piazze. L’auspicio, ora, è che si lavori per rendere strutturale il regime di semplificazione».